di Lorenzo Parolin[L8/648]
Hai attivato e addestrato gli organi di senso interiori tanto da percepire la presenza dell’Essere Buono e intrecciare con Lui un rapporto colloquiale fruttuoso? Se lo hai fatto avrai prima imparato a distinguere e a rifiutare la più forte e suadente voce del Male, perché destabilizzante e ingannevole. E prima ancora avrai tacitato anche la voce dominante del tuo io , perché eri stanco di ottenere risultati deludenti. Bella lotta, bella vittoria! Ad un certo punto ti sarai reso conto che la vista fisica e quella dell’intelletto non bastavano a risolvere l’esistenza, anzi, erano deboli, fuorvianti e ingannevoli. Avrai capito di conoscere pochissimo di ciò che ci circonda, e quasi nulla dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo. Ti sarai inoltre chiesto del perché di tanto orgoglio per quel poco che sapevi più degli altri. Perché vantarsi per così poco? Troppe erano le cose che ti sfuggivano, che non riuscivi ad abbracciare. Allora ti sarai detto: “E se non fosse Lui ad essere invisibile ma io ad essere cieco ed impotente? E se fosse il mio io ingombrante ad ostacolare il contatto con l’Essere, e non Lui a stare nascosto? E se fra me e l’Essere Supremo ci fosse una creatura maligna con una intelligenza superiore alla mia che si frappone e mi distrae? E se davvero l’uomo fosse troppo debole per estirpare il male dal mondo con rivoluzioni politico-militari, e per salvare sé stesso con le sue sole forze? E se davvero la chiave di volta fosse la cultura del tu , da contrapporre a quella dell’ io , cioè se ciò che ristagna, che non fluisce, facesse male a chi accumula, e diventasse un bene fluendo verso dove c’è scarsità? E se davvero il Supremo avesse a cuore il nostro benessere e la nostra salvezza, e ce la volesse comunicare solo che noi lo stessimo a sentire e la volessimo accogliere? E se davvero le cose fossero già strutturate per funzionare al meglio e fosse sufficiente fare la Sua volontà (il proprio dovere quotidiano) con docilità, anziché voler mettere maldestramente le mani sulla realtà agendo come virus infettanti ? E se davvero l’amore che egli ha per noi dovesse essere riversato da noi sul nostro prossimo, per poter provare un po’ di quella Gioia nella quale Egli vive con pienezza? - È vero, devo ammetterlo: man mano che mi sono arreso al Supremo ed ho agito seguendo il placido fluire del divenire, anziché impuntarmi a fare di testa mia, la Vista si è dilatata, tutto si è semplificato, tutto ha cominciato a filare liscio e la gioia è aumentata. Ora ho la netta sensazione di essere voluto bene da Qualcuno, e ciò mi rende contagiosamente felice.
La resa è una sconfitta se ci si arrende al nemico, non ad un amico, e per giunta potente. L’alternativa è rimanere alla merce’ del maligno.
[rif. www.lorenzoparolin.it L8/648]